L'acqua che mangiamo_Cos'è l'acqua virtuale e come la consumiamo
Maria Antonelli e Francesca Greco (a cura di)
2013
Edizioni Ambiente
Per scoprire cos'è il consumo di acqua virtuale, ovvero i volumi e i diversi tipi di acqua che sono utilizzati per la produzione dei beni e dei servizi che rientrano nel nostro uso quotidiano, con una particolare attenzione nei confronti dei fabbisogni idrici legati alla produzione degli alimenti. Scopriremo cos'è la nostra impronta idrica.
(sb)
Racconti di Bosnia
Ivo Andrić
2000
Newton Compton
Due passaggi del testo del bosniaco premio Nobel:
"Di tutto ciò che l'uomo, spinto dal suo istinto vitale, costruisce ed erige, nulla è più bello e più prezioso per me dei ponti. I ponti sono più importanti delle case, più sacri perché più utili dei templi. Appartengono a tutti e sono uguali per tutti, sempre costruiti sensatamente nel punto in cui si incrocia la maggior parte delle necessità umane, più duraturi di tutte le altre costruzioni, mai asserviti al segreto o al malvagio."
"[....] tutto è passaggio, è un ponte le cui estremità si perdono nell'infinito e al cui confronto tutti i ponti dì questa terra sono solo giocattoli da bambini, pallidi simboli. Mentre la nostra speranza è su quell'altra sponda."
Nota per i suoispettacolari giardini Parigi è la patria di un nuovo modo di pensare paesaggioe architettura come un'entità unica, in cui la natura assume un nuovo ruoloruolo nel contesto urbano. Fn.tv propone un tour dei più interessanti giardiniverticali in città.
Hermann Kaufmann condivide con gli altri "Baukünstler", letteralmente,"artisti dell'edilizia", il sogno di un habitat ecologico accessibile a tutti, che rende il Vorarlberg un laboratorio dell’architettura e del costruire basato sulla semplicità e la sostenibilità.
L'installazione che fa risuonare lo spazio architettonico presso l'abbazia di Acqualunga (PV), nella campagna lombarda vicino al Po.
Il trombettista Martin Dahanukar con il suo quartetto suona. Sullo sfondol'architettura di Peter Zumthor.
Non solo fare, ma saper fare, ma soprattutto saper fare bene le cose, anche per il solo piacere di farle. Riscoprire una regola di comportamento sociale alla base della civiltà moderna e occidentale.
Attraverso la storia di tecnica, arte e artigianato, fino ai contemporanei artigiani informatici.
(sb)
Koyaanisqatsi
Godfrey Reggio
1983
Nessun dialogo.
Solo immagini.
Ritmate da musica e suoni per mostrare natura e urbanizzazione in sequenze alternate da accelerazioni e montaggi spiazzanti.
Spiazzanti oggi come allora.
Da cercare. Da rivedere (dopo circa 30 anni). Da riascoltare la colonna sonora di Philip Glass.
Pietramiliare.
Serge Latouche
2008
Bollati Boringhieri, Torino
L'autore teorizza la decrescita, da non intendere però come crescita negativa.
Meglio allora parlare di "acrescita" con a privativa.
Se è ormai riconosciuto che il perseguimento indefinito della crescita è incompatibile conun pianeta finito, le conseguenze (produrre meno e consumare meno) sono invece ben lungi dall'essere accettate. Ma se non vi sarà un'inversione di rotta, ci attende una catastrofe ecologica e umana. Siamo ancora in tempo per immaginare, serenamente, un sistema basato su un'altra logica: quella di una "società di decrescita".
Senza dubbio spiazzante, in ogni caso da leggere.
(sb)