Concorso d'idee per il recupero funzionale dell'ex cinema Leone.
2007, Castelleone (CR)
gruppo progettazione:

Sandro Beltrami (capogruppo), Marco Barzaghi, Carla Zovetti

collaboratori:

Andrea Biondi

Tredicesimo Classificato
DALLA RELAZIONE DI PROGETTO
TRA LE MURA
L'area di progetto è situata al margine del tessuto urbano del nucleo storico di Castelleone, un lotto un tempo occupato dalla Chiesa di S. Marta.Il contesto morfotipologico è tale da obbligare ad un intervento di tipo interstiziale, delimitato da quinte murarie, "tra le mura".Tale considerazione, unitamente alle richieste del bando - relativamente alla capienza delle sale ed alla adattabilità degli spazi - delinea il quadro che ha indotto a svuotare completamente il lotto di progetto e a configurare il nuovo intervento a partire dalle murature dei corpi di fabbrica adiacenti.L'idea su cui si fonda il progetto è costituita dal nuovo spazio previsto al piano terra - denominato "manica" - che unisce Via Garibaldi a Via Ospedale e che si estende per l'intera larghezza del lotto.Le ragioni di tale scelta derivano da molteplici considerazioni: in primo luogo le funzioni previste, che unitamente al numero di utenti ed alla flessibilità richiesta agli spazi necessitano di generosi volumi a disposizione.La "manica" svolge il ruolo di ingresso all'edificio, ne orienta la fruizione, incanala i flussi delle utenze: la tripla altezza del vano verso Via Garibaldi con la presenza delle balconate consente l'immediata percezione della localizzazione della sala polifunzionale sospesa ai piani superiori, mentre il taglio nel pavimento del piano terra consente l'individuazione della sala conferenze situata al piano interrato.Lo sviluppo a cannocchiale conferisce alla "manica" una valenza urbana facendone una sorta di salotto cittadino, prosecuzione degli spazi pubblici di Castelleone, sull'esempio dei portici di Via Roma. Infine la manica si propone quale reinterpretazione della tipologia ad aula basilicale che caratterizza gli edifici di culto, con riferimento alla preesistenza della Chiesa di S. Marta sul medesimo sedime.La luce naturale ne sottolinea la conformazione spaziale: le vetrate di ingresso poste alle estremità su Via Ospedale ne evidenziano lo sviluppo in profondità, mentre la conservazione del lucernario esistente sottolinea la dimensione verticale e consente la vista della sommità della facciata della chiesa che sorge dirimpetto al lotto di progetto.Anche la scelta dei materiali da costruzione operata dal progetto si muove nel solco della continuità con il contesto storico-materico di Castelleone: le tessiture di mattoni pieni impiegati faccia a vista per le quinte perimetrali declinati secondo diverse tecniche di posa sottolineano il carattere di intervento "tra le mura", ne accentuano il carattere di "esterno" e si rifanno alla cultura materiale del "saper murare", mentre la pietra naturale posata a correre utilizzata per il pavimento della manica riprende quella che lastrica i portici di Via Roma.
IL PROGETTO
Come richiesto dal bando viene mantenuto inalterato l'ingresso di Via Garibaldi, in prossimità del quale sono stati collocati gli elementi di risalita e gli spazi di servizio quali biglietteria, uffici e servizi igienici.Al piano terra la "manica", oltre ad assolvere il ruolo di ingresso/disimpegno all'intero complesso, può essere utilizzata quale spazio espositivo.Rispettivamente a quota + 6.08 e + 11.38 metri dal piano stradale sono localizzati gli ingressi alla platea ed alla galleria della sala polifunzionale, per una capienza complessiva di 360 posti a sedere.A quota - 5.00 rispetto al piano terra si sviluppa la sala riunioni (capienza 108 posti a sedere), disimpegnata da un atrio e da una caffetteria. A tutti piani si trovano inoltre spazi di servizio di vario tipo o vani tecnici.Muovendo dalle considerazioni morfotipologiche di partenza, il progetto si misura poi anche con gli aspetti normativi, statici e tecnologici, impiantistici ed acustici.Le necessità di consolidamento statico, di isolamento acustico, di garantire un'ottimale resa acustica alla sala polifunzionale, la necessità di vani tecnici di sezione adeguata agli impianti e l'individuazione di vie di fuga idonee, tutto ciò ha contribuito ad immaginare le sale vere e proprie come circondate da un'intercapedine che assolve alle funzioni distributive tecniche e a quelle di isolamento acustico, mentre le strutture dei vani tecnici a sviluppo verticale, necessari per i passaggi di canalizzazioni e cavidotti, svolgono contemporaneamente una funzione statica di controvento delle quinte murarie perimetrali.Per quanto riguarda la sala polifunzionale in particolare, la forma del soffitto, l'impiego di pannelli di gesso a rivestimento dello stesso, l'utilizzo alle pareti di pannelli fonoassorbenti, il parquet e le doppie porte di ingresso, concorrono a garantirle un'acustica ottimale.L'andamento delle gradinate in sezione verticale è inoltre tale da garantire a tutte le file la vista completa dello schermo cinematografico.Le canalizzazioni orizzontali trovano posto nei doppi fondi dei pavimenti e nei controsoffitti. Per quanto concerne gli aspetti legati alla sicurezza, il progetto rispetta le vigenti disposizioni in materia di prevenzione incendi, in particolare il D.M. 19 agosto 1996 - Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio dei locali di intrattenimento e pubblico spettacolo; a tal fine entrambe le sale sono dotate di vie di fuga alternative, opportunamente dimensionate e disimpegnate a terra da una coppia di scale metalliche situate all'estremità sud del lotto. Tali scale sono a cielo aperto, schermate da un sistema di lamelle formate da listelli in cotto posati a secco su struttura metallica, così da creare un elemento brise-soleil che costituisce il nuovo prospetto su Via Ospedale.Il progetto ha curato l'aspetto relativo alla fruibilità da parte dei disabili, uniformandosi ai disposti vigenti in materia di barriere architettoniche.
L'ASPETTO STRUTTURALE
Trattandosi di un intervento che prevede la completa demolizione delle strutture presenti attualmente sull'area, il progetto prevede operazioni di consolidamento delle quinte murarie adiacenti, così da contrastare le spinte statiche da esse indotte sulle strutture di progetto. Si prevedono opere di palificazione (pali a perforazione) a consolidamento delle strutture di fondazione degli edifici adiacenti e la realizzazione di paratie lungo i lati lunghi del lotto per consentire le operazioni di scavo. Tutte le opere strutturali previste sono in cemento armato. E' opportuno aggiungere che l'aspetto strutturale non risulta disgiunto dalla componente architettonica: la scelta di circondare le sale ,"spazi serviti", dagli "spazi serventi" consente di impiegare le strutture in elevazione secondo la geometria più efficace. 
GLI IMPIANTI
Riveste grande importanza la progettazione degli impianti di riscaldamento e raffrescamento, sia relativamente al raggiungimento di una situazione di confort termico, sia relativamente all'importanza che le parti impiantistiche possono avere sull'aspetto formale quando non gestite in modo organico al progetto architettonico.In particolare il progetto prevede un impianto di riscaldamento/raffrescamento così composto: centrale termofrigorifera, unità di trattamento aria primaria, impianto di estrazione e di ricircolo aria.Il progetto prevede la localizzazione di centrale termofrigorifera nei vani tecnici del piano interrato, mentre l'unità di trattamento aria è situata a quota + 11.38 in un vano adiacente il corpo scale.In particolare relativamente alla centrale termofrigorifera, il gruppo frigorifero a pompa di calore è in grado di fornire contemporaneamente acqua calda e refrigerata.L'unità di trattamento aria è dotata di un recuperatore di calore statico, le canalizzazioni di mandata e di espulsione dell'aria sono posizionate in appositi cavedi montanti localizzati sul perimetro delle sale. L'espulsione dell'aria viene effettuata dalle zone dei servizi igienici mediante un sistema di canalizzazioni in lamiera di acciaio correnti all'interno del controsoffitto e facente capo ad un gruppo di ventilazione apposito situato in prossimità dell'unità di trattamento stessa. L'impianto di condizionamento previsto per le sale è del tipo a tutt'aria (miscela aria esterna ed aria di ricircolo ottimizzata).La distribuzione dell'aria avviene mediante canalizzazioni verticali situate in appositi e generosi vani passanti all'interno del controsoffitto, per quanto riguarda la manica e la sala riunioni, e facenti capo a bocchette lineari disposte al piede delle vetrate (vedi sez. di dettaglio scala 1:20 su tav. 2).Per quanto riguarda invece la distribuzione dell'aria nella sala polifunzionale, si prevede la formazione di un plenum ad aria situato nell'intercapedine di pavimento dalla quale l'aria fluisce attraverso appositi anemostati annegati nel pavimento al momento della sua realizzazione. Dal punto di vista formale questi si presentano come cilindri in acciaio incassati nel pavimento, che lasciano in vista solo la griglia superiore di mandata dell'aria, pedonabile e posata a filo della pavimentazione della sala. L'estrazione dell'aria avviene da apposite griglie mascherate dalla boiserie fonoassorbente.Per quanto riguarda i sistemi di illuminazione artificiale, si prevedono vari livelli, da quello minimo di sicurezza (luci segnapasso) a quello a mezza luce (così da poter vedere proiezioni e contemporaneamente prendere appunti) a quello a piena luce. Per quanto riguarda la sola sala polifunzionale gli ampi lucernari garantiscono una buona illuminazione zenitale naturale.
L'ACUSTICA
Si è già accennato nella descrizione del progetto al fatto che la conformazione del soffitto della sala polifunzionale sia finalizzato al raggiungimento di una acustica ottimale che tenesse conto della flessibilità d'uso della sala stessa, variabile dalle proiezioni cinematografiche ai concerti di musica dal vivo.Per quanto riguarda i materiali impiegati citiamo il rivestimento in pannelli di gesso del soffitto e i pannelli fono-assorbenti per le pareti. In particolare il primo agisce come materiale fono-assorbente a frizione: si lascia attraversare dal suono e le molecole d'aria, sfregando contro le pareti delle minuscole cavità del materiale, dissipano il suono in calore. La seconda soluzione agisce invece sulla risonanza, l'assorbimento del suono avviene mediante aperture e cavità. La soluzione tecnica prevista contempla l'impego di pannelli costituiti da lamelle in MDF (sp= 16 mm) fissate su un tessuto fonoassorbente (sp= 0,25 mm), a sua volta posato su un ulteriore strato di MDF; sul retro le lamelle presentano fori diffusi il cui scopo è di trattenere il rumore: il numero di lamelle per mq e la densità dei fori retrostanti possono variare a seconda delle prestazioni richieste.Il medesimo sistema di pennellature fonoassorbenti è previsto anche per la sala riunioni, mentre per la manica si è scelto di impiegare come controsoffitto pannelli in fibra di legno mineralizzata lasciati a vista, per meglio uniformarsi al carattere di "esterno" che il progetto prevede. Sempre relativamente alla acustica della manica si prevede di posare il paramento in mattoni pieni in maniera tale da lasciare una parte delle fughe verticali prive della malta, così da ricreare il medesimo meccanismo di assorbimento del suono per risonanza.
Sketch 01Tavola 01Tavola 02Tavola 03Vista interna del foyerVista interna della plateaSezione generale
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