Edifici pubblici ed opere di urbanizzazione da realizzarsi presso l'Ex Cotonificio Cederna a Monza
DALLA RELAZIONE DI PROGETTO
CRITERI GENERALI DELL'INTERVENTO
"E' vero che le città- anche quelle non cresciute a dismisura- non sono più dominio dei loro cittadini, diventati minoranza nei confronti delle masse di transeunti (turisti, studenti, immigrati, nomadi, pendolari, ecc....) che le invadono ritmicamente o in permanenza. Così succede che l'identità delle città - ragione prima della loro forza di attrazione - svanisce progressivamente. La questione è rilevante perché mette in discussione il significato di recupero, e cioè del conservare l'architettura che ha valore."
Così Giancarlo De Carlo fotografava, in uno scritto del 2000, le problematiche legate allo state dell'arte all'interno della disciplina. Nel proseguimento dello scritto GDC prendeva le distanze nei confronti di un atteggiamento, culturale ancor prima che disciplinare, un atteggiamento incline ad imbalsamare il paziente. Continuava infatti dicendo: "[...] l'identità di un luogo non è fatta di anime morte ma di presenze vive. Perciò se lo scopo del recupero è di conservare l'identità e renderla significativa per tutti - per gli abitanti stabili come per gli abitanti saltuari - allora bisogna staccare gli eventi pregiati del passato dal sistema di significati che avevano in origine e ricondurli a nuovi sistemi di significati corrispondenti ai loro contesti attuali: destrutturarli per poi ristrutturarli e reinserirli con un ruolo attivo nel circuito delle attività contemporanee". (1)
Il progetto intende dunque attribuire un nuovo significato , un nuovo ruolo, a quello che resta di un edificio industriale, una struttura cioè sorta indipendentemente dalla città, anzi prima di essa, una struttura chiusa ed autoreferenziale, la cui configurazione viene ripensata in funzione del nuovo ruolo attribuitole dalla comunità.
DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO
La proposta prende l'avvio dai due spazi pubblici previsti ad est e ad ovest dell'edificio di progetto, la nuova piazza ed il parco, dall'organizzazione dei flussi di percorrenza interni ed esterni e dalla permeabilità dell'istituzione museale. L'organizzazione dei percorsi diventa il tema fondante del progetto a cui segue la decisione di aprire la "corte" di nuova formazione alla percorrenza e contemporaneamente di progettare un percorso espositivo proprio del museo che si interseca e si sovrappone parzialmente al primo. Il percorso pubblico consente di connettere la nuova piazza al parco passando per la corte del MEMB; un percorso alternativo è situato a nord dell'area di progetto e si connette al sistema di percorsi previsti interni all'area del piano di lottizzazione. Il percorso espositivo interno al museo prende avvio dalla piazza, in prossimità della ciminiera in mattoni che ne segna la partenza ed il punto d'arrivo; è infatti un percorso anulare che si snoda negli edifici recuperati per poi passare tangente agli spazi del centro culturale localizzati negli edifici di progetto, intrecciandosi con il percorso esterno di cui sopra, per contaminarsi infine con lo spazio della "corte" interna e con gli eventi di natura "ibrida" che vi avranno luogo, organizzati dal MEMB e/o dal centro socio-culturale. La sequenza spaziale in cui è organizzato il museo consente tuttavia anche percorsi parziali, limitati a settori o ad attività specifiche del museo quali la sala delle mostre temporanee, la galleria espositiva, la biblioteca o il deposito visitabile situato al p. interrato sotto la "corte" interna. Il progetto ex novo degli spazi del centro socio-culturale è stato sviluppato in maniera tale da integrare le funzioni del museo: infatti le aule e l'auditorium completano le dotazioni del museo, mentre la caffetteria situata all'ingresso del museo è facilmente raggiungibile dal centro civico e dal parco.
LE TECNICHE ED I MATERIALI IMPIEGATI
Trattandosi di un intervento che prevede il recupero delle strutture esistenti, il progetto prevede operazioni di consolidamento delle quinte murarie e delle strutture di fondazione. In particolare si prevedono opere di palificazione (pali a perforazione) a consolidamento delle strutture di fondazione dei lati dei fabbricati prospicienti la nuova corte ed il lato est verso la piazza, dove sono previste le più consistenti operazioni di scavo. Per quanto riguarda le coperture, si prevede la sostituzione integrale delle stesse avendo cura di non alterarne l'aspetto e la logica costruttiva. Tutte le opere strutturali sono previste in calcestruzzo. Il cemento armato a vista, il vetro industriale profilato e la finitura ad intonaco civile per le sole strutture recuperate costituiscono i materiali impiegati: per una trattazione più specifica si rimanda agli scritti presenti sulle tavole di progetto. [.....]
(1) G. De Carlo, "Dopo la Biennale di Architettura di Venezia" Spazio e Società n. 92