DALLA RELAZIONE DI PROGETTO:
Figino ha un paesaggio. Bellissimo. Ma non ha una piazza.Il progetto si costruisce intorno ad un sistema di spazi pubblici di diversa scala e di diversa natura, in un gradiente che passa da un carattere più urbano ad uno più paesaggistico.Il passaggio graduale delle diverse scale di intervento (macro, meso, micro) si declina attraverso meccanismi analogici nei confronti del contesto costruito (gli edifici ed il loro dominio) e del contesto naturale (i campi agricoli e le alberature come stanze del paesaggio lombardo.Inserimento urbanistico, interpretazione del luogo e delle interazioni con il quartiere di Figino.L'area di progetto si situa al confine tra un tessuto costruito (strutturato nella parte storica e diffuso e senza dimensioni nella parte più recente) e un area agricola.L'idea è di produrre una progressiva integrazione dei due sistemi senza produrre cesure ma anzi ridefinendo le gerarchie tra costruito/urbano e spazio aperto/paesaggio.Il tema della viabilità viene risolto attraverso una strada di distribuzione a nord che in parte utilizza la viabilità esistente e in parte produce un collegamento volutamente lento con i tipici scarti che obbligano a velocità moderate, scoraggiando un uso tangenziale.Da questa strada principale si innestano due 'loop' a senso unico che lavorando come la piccola viabilità interna al paese di Figino, definiscono le parti 'urbane' e le dotazioni di servizi verso il centro del paese e distribuiscono le residenze disposte verso l'interno dell'area.In questo modo si definisce con chiarezza una gerarchia e una permeabilità tra la parte più urbana e la parte paesaggistica.Nella lettura della morfologia di Figino appare inoltre evidente questa stessa gerarchia tra un corpo centrale prevalentemente costruito e le fasce laterali per il più caratterizzate dal parto della parrocchia ad Ovest e dagli orti spontanei ad Est.In questo modo si assicura una grande continuità allo spazio pedonale potendo accedere e percorrere tutti gli spazi senza dover mai attraversare alcuna viabilità.Il Borgo assistito si situa verso l'accesso dal paese ma anche in comunicazione con la viabilità generale costituendo una risorsa a scala anche più ampia di quella dei residenti.Gli altri servizi e FCR si dispongono intorno ad uno spazio aperto minerale costruendo un sistema permeabile ed accessibile sia dall'interno dell'area che dal paese.Qualità architettonica complessiva dell'interventoIl progetto considera gli spazi aperti e gli spazi costruiti sullo stesso piano.L'integrazione tra paesaggio e architettura è ottenuto attraverso il disegno di stanze del paesaggio, spazi aperti con i quali interagiscono gli edifici.Grande attenzione è stata data al problema della scala e la relazione tra il nuovo intervento e il contesto esistente sia costruito che naturale.La necessità di integrazione del grande volume costruibile e la volontà di mantenere delle altezze generalmente di 4 piani e di 6 in pochi punti specifici ha trovato nell'analogia con i processi di costruzione degli spazi aperti di Figino, l'articolazione degli edifici e la loro molteplicità, producendo un doppio rapporto: da una parte le unità degli edifici raccolti intorno a spazi aperti con una dimensione paesaggistica e dall'altra attraverso frammentazioni producendo micro-ambiti e dimensioni misurate dei singoli edifici.Le stanze aiutano a definire degli ambiti di vicinato essendo lo spazio aperto la vera 'casa di tutti' e, infatti, non appartengono ad un solo gruppo di edifici ma mettono invece in relazione, integrazione e comunicazione elementi diversi.I bordi delle stanze sono definiti nelle dimensioni e nell'altezza anche dalla vicinanza o lontananza rispetto ai corpi costruiti, producendo così continuamente nuovi ambiti, molteplicità di trasparenze o separazioni, privacy o relazione con i percorsi pubblici, separazione dall'infrastruttura viaria o integrazione con il percorso pedonale e ciclabile centrale.Per evitare spreco di risorse economiche e di suolo si è deciso di non costruire i parking di pertinenza alle residenze completamente interrati, collaborando in questo modo alla definizione delle stanze anche rispetto a suoli pubblici, semi-pubblici e privati con chiarezza e semplicità.Caratteristiche funzionali, tipologiche e costruttive con speciale riferimento al modello abitativo propostoGli edifici sono perciò raccolti in piccole unità prevalentemente disposte verso sud, mentre i lati corti hanno un orientamento est-ovest.Le tipologie sono perciò pensate in base a questi due orientamenti. Per rendere estremamente flessibile l'aggregazione i singoli tipi di alloggi hanno una profondità costante di circa 8 metri per assicurare una illuminazione e una areazione ottimali, e larghezze costanti e modulari per permettere ogni tipo di aggregazione in orizzontale o in verticale.Le aggregazioni rivolte a sud lavorano prevalentemente con una distribuzione di due alloggi per piano per corpo scala, oppure con una distribuzione a ballatoio per tratti corti o per gli appartamenti più piccoli all'ultimo piano. (4 piani)Le aggregazioni con affaccio est-ovest lavorano invece intorno ad una distribuzione centrale al corpo distribuendo 3 o 4 alloggi per piano. (6 piani)Una tipologia speciale è quella della torre ecologica, dove gli appartamenti sono distribuiti da un corpo scala e ascensore a Nord e possono essere 3 o 4 per piano.Fruibilità e disegno degli spazi pubblici e semi-pubblici, organizzazione dei percorsi stradali, ciclabili e pedonaliUn percorso principale accompagnato dal sistema del canale d'acqua-fontanile (che va da una vasca di piccola altezza digradante sullo spazio pubblico fino all'estremità posta di fianco all'Ecoclub, dove prende la forma della testa di fontanile ed è elemento di fitodepurazione) pedonale e ciclabile attraversa l'area in senso est-ovest connettendo gli elementi principali del programma e unendo i percorsi ciclabili del sistema dei parchi.Percorsi secondari connettono le varie unità di residenza agli spazi pubblici principali, producendo una chiara scansione degli spazi semi-pubblici ( le stanze) e quelli privati ( i piccoli giardini al piano terra).Il paesaggio è costituito da grandi 'parterres agricoli' sia per una completa integrazione con il contesto sia per economia di progetto e manutenzione e sia per far diventare gli spazi aperti parte dell'esperienza anche didattica del nuovo quartiere: si vedranno grandi campiture colorate di diverse erbacee anche fiorite, piccole strisce di coltivazioni agricole che gli abitanti vedranno seminare, falciare con gli stessi cicli del paesaggio circostante e con gli stessi mezzi.Si vedrà la terra nuda e il prato fiorito, alternato ai parti rasati per i giochi dei bambini.Il 'parterre agricolo' è composto da gruppi alternati di una vegetazione bassa ma lussureggiante, a base di graminacee, piante vivaci, annuali, piccoli arbusti, da tagliare ogni anno, e da prato fiorito.
Sei associazioni si succedono in sequenze parallele: 1/ il prato fiorito, 2/ i salici ed altre piante legnose che sopportano il taglio frequente, 3/ le graminacee annuali, 4/ le piante a vegetazione e fioritura primaverile, 5/ le piante estive, 6/ le piante autunnali.Ogni gruppo si sviluppa secondo le stagioni ad un ritmo diverso. Esso raggiunge la sua forza ottimale e decresce secondo una curva vegetativa che gli è propria e che è scalata da un'essenza all'altra.Il taglio drastico favorisce la crescita vivace stagionale delle piante. L'insieme avrà aspetto sempre interessante, ma diverso secondo le stagioni. Poiché le parcelle sono allineate, la manutenzione sarà facilmente meccanizzabile e facilitata, effettuata da macchina con lame a forbice, fornita di trituratore e di contenitore per l'aspirazione e la raccolta dei rifiuti da taglio. Questa macchina circolerà facilmente, negli appositi percorsi di manutenzione il cui interasse è di un metro e settanta.La terra di coltura, (terra vegetale o terra emendata con tasso di materia organica superiore a 1,5) avrà uno spessore di 35 cm. I percorsi, saranno costituiti, su 35 cm di spessore, da un primo strato di terra strutturata con pietrisco di 15 cm (1/3 del volume in terra vegetale e il restante 2/3 in aggregati inerti 40/80 mm) da un secondo strato di 15 cm ( 2/3 del volume in terra vegetale e 1/3 in inerti) e infine da 5 cm di terra vegetale fine. I percorsi di accesso pubblico saranno in terra stabilizzata (calcestre).
Soluzioni architettoniche e impiantistiche per l'efficienza energetica e la sostenibilità ambientale
1_OBIETTIVO: Creazione di spazi urbani 'confortevoli'' con mitigazione microclimatica
1.1_STRATEGIE: Controllo dei parametri microclimatici
1.1.1_Radiazione solare e termica
1.1.1.1_ Strategie di controllo del comfort termico
1.1.1.1.1_Alberature e sistemi di schermatura artificiali progettati sulla scorta dei dati forniti dall'ASV (Actual Sensation Vote) a partire dai dati climatici tipici del luogo
1.1.1.1.2_Materiali di finitura (pavimentazioni, rivestimenti) e sistemi di schermatura (vegetali o artificiali) progettati sulla scorta dei valori stimati MRT (temperatura media radiante) e PET (temperatura fisiologica equivalente) (sempre per il periodo estivo).
1.1.1.1.3_Utilizzo di materiali 'freddi': chiari, a superficie liscia, con albedo medio alto
1.2_STRATEGIE: Controllo della morfologia urbana
1.2.1_Spazi pubblici progettati con elevato Sky View Factor
1.2.2_Attribuzione delle funzioni degli spazi pubblici aperti conseguente allo studio della mappa d'ombreggiamento annuale
1.2.3_Spazi pubblici aperti progettati assicurando un campo di visibilità ricco di 'stimoli visivi'
1.2.4_Definizione della forma urbana nel rispetto della variabilità microclimatica
1.3_STRATEGIE: Controllo del comfort visivo
1.3.1_Impiego di materiali 'anti-abbagliamento' e ad albedo elevato
1.3.2_Spazi pubblici aperti progettati assicurando la penetrazione della luce solare nello spazio tra il 20% e l'80%
1.3.3_Spazi aperti in cui domina la libera vista del cielo (viste in cui il cielo occupa una porzione più ampia del campo visivo rispetto agli edifici)
1.4_STRATEGIE: Controllo del comfort acustico
1.4.1_Sono stati considerati aspetti fisici (relativi alle sorgenti, allo spazio più o meno riverberante, alle condizioni microclimatiche), psicologici e fisiologici(esperienza acustica degli utenti).
2_OBIETTIVO: Gestione dell'acqua
2.1_STRATEGIE: Consumo consapevole
2.1.1_ SCALA SMALL
2.1.1.1_diffusori, aeratori, limitatori di flusso, limitatori di pressione
2.1.1.2_regolatori di portata sciacquoni
2.1.1.3_Elettrodomestici idricamente efficienti: sistemi acquaspar, acquasensor
2.1.1.4_Istituzione di lavanderie condominiali (implicano l'uso a pieno carico)[...]
2.2_SCALA MEDIUM
2.2.1_Reti duali: potabile (1) e di servizio (2) [...]
2.3_SCALA LARGE/XL
2.3.1_Extra obiettivi di progetto riduzione perdite reti acquedotti,riuso acque reflue, rismissione tecniche irrigue a bassa efficienza
2.4_STRATEGIE: Riuso acque meteoriche
2.4.1_ acque meteoriche tetti RIUSO PER RETI DI SERVIZIO (2)
2.4.1.1_Previa:raccolta,filtrazione (non necessaria se tetti verdi),sterilizzazione;stoccaggio in serbatoi/cisterne interrati, collegati alle pompe di alimentazione della rete 'di servizio' duale
2.4.2_acque meteoriche superfici impermeabili (strade, cortili, marciapiedi) RIUSO PER IRRIGAZIONE
2.4.2.1_Per gravità le acque meteoriche stradali o delle superfici impermeabili vengono scolate negli 'swales' parti integranti dei 'rain garden' che assicurano il trattamento delle acque di prima pioggia. Gli swales confluiscono in bacini e vasche fuori terra, per l'accumulo dell'acqua destinata al riuso.
2.5_STRATEGIE: Sustinable Sanitation
2.5.1_Fitodepurazione: depurazione di reflui domestici in zone umide artificiali. La rimozione degli inquinanti avviene per sedimentazione, precipitazione, adsorbimento e assimilazione da parte delle piante e attività microbiologica. Le acque in uscita dal bacino possono essere reimpiegate per usi irriguiMateriali e tecnologie e soluzioni progettuali adottate per ridurre i costi e/o i tempi di realizzazione, caratteristiche prestazionali, facilità di manutenzione, gradevolezza e resistenza dei materiali scelti.
I cardini sui quali si basa l'approccio eco-sostenibile ad un nuovo intervento sono riconoscibili in alcuni principi fondamentali:di conservazione dell'acquadi flessibilitàdi non invasivitàdi sviluppod'innovazionedi qualitàdi valorizzazione delle aree verdidi non dannositàdi rispetto delle risorsedell'energiadella lucedi salvaguardia della salute/comfort umano.
Tali capisaldi sono perseguiti, a seconda delle specificità del caso, attraverso diverse strategie di sostenibilità, che per il progetto in concorso sono elencate successivamente. La riuscita dell'intervento eco-compatibile sarà assicurata solo coniugando la sua dimensione temporale, ovvero le sue prestazioni lungo il ciclo di vita, con la sua dimensione spaziale, ovvero ottimizzando il rapporto edificio-sito e benessere degli individui. In tal modo, tra l'altro, le sue prestazioni influiranno sull'ambiente a scala globale, macroregionale e locale.Strategie sostenibili applicabili all'edificio/sistemi di edifici[....]
1_Involucro ad alte prestazioni:a. bassi valori di U (trasmittanza termica), elevati valori di f (sfasamento), fd (fattore di decremento-attenuazione) assicurano l'efficienza dell'involucro sia nel periodo invernale che estivo. I parametri relativi ai vari componenti edilizi sono: [....]b. forma compatta (basso rapporto superficie-volume s/v)
2_Ottimizzazione parametri bioclimaticia. Studio dell'orientamento dell'edificio: l'affaccio a Sud è destinato di preferenza alla zona giorno e l'esposizione a Nord ai locali di servizio o zona notte.
3_ Accessibilità al sole e comfort termicoa. Massimizzare gli apporti solari diretti in invernob. Minimizzare gli apporti solari diretti in estate
4_Riduzione consumi per ventilazionea. scambiatori di calore per pre-riscaldare l'aria primaria in invernob. serramenti ad elevata tenuta all'aria
5_Ottimizzazione del daylightinga. Massimizzato l'uso della luce naturale (i locali abitabili saranno dotati di finestre a tutta altezza)b. Schermature solari (che non riducono la luce diffusa)
6_Riduzione del consumo di acqua potabile
a. Regolatori di flusso e portata (rubinetti, sciacquoni, elettrodomestici idricamente efficienti)
b. Reti duali negli edifici (rete H2O da acquedotto+rete H2O riciclata per sciacquoni, 1° risciacquo lavatrici condominiali e lavelli esterni)
c. Riciclo acque meteoriche tetti (alimentazione, tramite vasche interrate delle reti duali, previo trattamento di sterilizzazione)
7_Sfruttamento di fonti energetiche alternative
a. Pannelli solari termici (posti sulle falde dei solai di copertura ; la superficie prevista risulta sufficiente per coprire il 50% del fabbisogno annuo di energia primaria richiesta per la produzione dell'acqua calda sanitaria)
b. Pannelli solari fotovoltaici (posti sulle falde dei solai di copertura; la superficie prevista copre il fabbisogno di energia elettrica necessaria per l'alimentazione dei servizi degli spazi comuni condominiali)
c. Allacciamento a rete teleriscaldamento (da impianto di cogenerazione Silla 2)
8_Protezione dal caldo estivo
a. Ventilazione naturale (gli affacci contrapposti delle unità immobiliari agevolano la circolazione naturale dell'aria)
b. Raffrescamento evapo-traspirativo delle piante (per effetto della riduzione della temperatura dell'aria in aree piantumate rispetto ad aree spoglie si registrano fenomeni di attenuazione dell'effetto isola di calore)c. Ventilazione notturna
9_Misure ecologiche
a. Materie prime riciclabili, di origine naturale, materiali durevoli, resistenti, a basso contenuto energia primaria
b. Materiali non tossico-nocivi in fase di produzione e impiego
c. Tecnologie costruttive a basso consumo d'acqua (a secco)
d. Tecnologie costruttive a bassa produzione di scarti in cantiere (pre-assemblaggio)
e. Tetto verde sulle coperture piane (sistema estensivo misto sedum-perenni; la copertura a verde contribuisce all'ottimo livello prestazionale dell'involucro degli edifici; attenua l'effetto isola di calore grazie alla minor temperatura della superficie del tetto per l'evapotraspirazione della vegetazione, contribuisce ad una buona composizione ambientale)
SISTEMA TECNOLOGICO
Tecnica costruttiva:ibrida (tradizionale in c.a. e stratificata a secco) Strutture:a telaio in c.a. gettato in opera solai in laterocemento (inclusa copertura)Chiusure verticali opacheA facciata ventilata: realizzata con: pannelli preassemblati, stratificati a secco (sp. 22,5cm) e montati con connessione meccanica alla struttura portante,camera ventilata (6 cm) rivestimento esterno in lastre di fibrocemento rinforzato con strato a vista colorato. Sul lato interno dei pannelli, oltre un'intercapedine-impianti (5 cm), è prevista la posa di una controparte in lastra di gessofibra.In corrispondenza delle logge il rivestimento esterno della parete ventilata è in listelli di larice massiccio non trattato.Chiusure verticali trasparenti Serramenti in alluminio con profili a taglio termico e doppia vetrocamera (triplo vetro). I serramenti vetrati saranno schermati da persiane avvolgibili in PVC con cassonetto coibentato esterno.CoperturaIn parte di tipo tradizionale, a falde, ventilata. Altrove piana, tipo tettoverde estensivo.Partizioni interne verticaliPareti stratificate costituite da lastre in gessofibra su struttura portante metallica. Lo spessore delle pareti varia a seconda della natura dell'elemento di partizione e della presenza di impianti. Le pareti divisorie tra unità immobiliari saranno a doppia intercapedine: tripla lastra con interposto isolante termo-acustico (lana minerale ).Partizioni orizzontali Il pacchetto sovrastante il solaio in laterocemento è costituito, per le partizioni interne, da un primo massetto in perlite espansa (sp. 8 cm) a contenimento dei cavidotti/tubi relativi agli impianti elettrico e idroosanitario, da uno strato isolante (3 cm) (fibra di legno ad elevata densità protetta da eventuali perdite dell'impianto sovrastante), da un secondo massetto cementizio nel quale risulta annegato l'impianto di riscaldamento a pavimento (a bassa T), dal pavimento in ceramica.I solai su portico o logge, presentano, all'intradosso del solaio in laterocemento un ulteriore strato coibente (sp. 4 cm di fibra di legno mineralizzata).Finiture internePareti: idropittura Rivestimenti verticali/orizzontali: piastrelle ceramiche SISTEMA COSTRUTTIVO PROPOSTO Minimizzati: uso di materiali, acqua e scarti da cantiereForte riduzione tempi di montaggioCorrispondenza prestazionale del prodotto 'in opera' a quello progettato (la qualità della manodopera influisce in misura molto ridotta su quella del componente edilizio)Semplificazione nella realizzazione reti impiantistiche a pareteInesistenza di 'assistenze murarie'Estrema versatilità e flessibilità degli spazi interni Equivalenza sul piano economico alla realizzazione con tecniche ad umido (laterizi uniti da malte di varia natura) a fronte di Tempistiche di realizzazione molto più rapideCompatibile con i nuovi paradigmi progettuali e con uno stile visivo 'contemporaneo'Cenni sulla metodologia di montaggio[....]