DALLA RELAZIONE DI PROGETTO
Introduzione Generale
Questo intervento può divenire l’occasione per progettare un nuovo paesaggio urbano dove la progettazione degli spazi aperti e dei manufatti architettonici si amalgamano in una visione dinamica, ricca di funzioni vitali e di relazioni umane. Il suolo quindi non e’ inteso come un semplice piano neutrale su cui collocare i manufatti edilizi, ma e’ stato progettato come una delle risorse più significative su cui operare per potenziare i caratteri e le forme degli spazi pubblici. Progettare il suolo con diverse sezioni e qualità funzionali, dargli una estensione tale per cui coinvolga nell’area residenziale i tessuti esistenti (la cascina egli orti), permette di sperimentare una riorganizzazione delle gerarchie che ordinano le sequenze degli spazi pubblici e privati, trattando il suolo come un vuoto urbano attorno a cui si organizzano volumi e funzioni. Piste ciclabili, percorsi pedonali, aree di sosta, zone di mercato a Km0 ( l’aia della cascina) , luoghi di incontro e di gioco, aree a parcheggio e zone a servizi, sono tutti elementi che entrano a far parte di un sistema attraverso il progetto del suolo, pensato non quale risultante finale del progetto, ma come uno dei suoi aspetti prioritari, uno dei suoi punti di partenza.La disposizione degli edifici non è quindi il risultato di semplici parametri normativi igienico-sanitari che garantiscono luce e aria tramite “spazi distanziatori”, ma, al contrario, è la qualità dello spazio che si fluidifica fra i manufatti che suggerisce compressioni e rarefazioni, sviluppo in altezza o estensioni sul piano, strutture aperte discontinue o sistemi avviluppati, successioni di ritmi regolari o discontinuità e frammentazione.Ne deriva una interpretazione nuova del rapporto fra pubblico e privato, fra interno ed esterno, in cui le tradizionali soglie non scompaiono del tutto ma vengono ad assumere nuove proprietà fisiche e psicologiche.Il progetto del suolo produce nuove gerarchie urbane soprattutto là dove organizza le funzioni pubbliche compatibili con la residenza (attività commerciali e di ristorazione, attività artigianali e terziarie) in termini di accessibilità e di regolazione dei flussi. Partire da tali premesse indica la volontà di costruire progetti in grado di istituire una condizione di scambio con l’intorno e con il territorio circostante.
1) Inserimento urbanistico,
fruibilità e disegno degli spazi apertiLe proprietà del Contesto. Vuoti urbani ed ibridazione funzionale
1. Il contesto, oggi, si presenta come un vuoto “in attesa” circondato da grandi recinti.
2. La caserma ed il deposito ATM rappresentano delle barriere decisive concentrando la permeabilita’ rispetto ai tessuti circostanti solo in tre punti d’accesso. Gli spazi aperti sono considerati al pari degli altri “servizi” integrativi all’abitare, giocando un ruolo essenziale nella caratterizzazione dell’intervento. ma anche per assumere una diversa responsabilità nei confronti della natura e delle sue proprietà fisiche e percettive. Un nuovo paesaggio, che fa precipitare gli elementi naturali e artificiali in un’unica amalgama, in cui oil progetto di edifici “sostenibili” introduce nuove relazioni fra l’ecosistema naturale e manufatti artificiali.Per questo motivo si e’ deciso di sfruttare la depressione esistente del suolo per contenere il volume di scavo ed il costo dei parking sollevando leggermente il suolo per definire le proprieta’ dei diversi spazi e suoli. Il rapporto tra ambiente e spazio costruito viene garantito e reso sostenibile attraverso l’uso strategico di una serie di elementi: la forma e la posizione degli edifici, il loro addensamento o la loro rarefazione, la loro densità o la loro altezza, l’esposizione o la protezione, le ombre portate e la loro variazione nel tempo, le logge scavate o le terrazze aggettanti, le proprietà dei materiali di rivestimento, la conformazione degli spazi aperti, il disegno del suolo, la presenza di elementi vegetali,.soleIl controllo dell’esposizione all’irraggiamento solare determina l’orientamento degli edifici e la loro conformazione, gli aggetti e le articolazioni delle facciate che possono essere modulate con dispositivi che ne regolano l’intensità. Un’attenta disposizione e forma degli edifici favorisce gli effetti di una ventilazione e raffrescamento naturale.rumoreRicorrere alle tecniche di isolamento indicate dalla recente legislazione in materia di comfort acustico per garantire i requisiti minimi di vivibilità, rappresenta una risposta parziale. Si e’ deciso perciò di operare sia sugli schemi tipologici, sia orientando verso le fonti del rumore “spazi serventi” attraverso la disposizione e la forma dei volumi, le caratteristiche della “pelle” dell’edificio, la frapposizione di opportune barriere che diventano temi paesaggistici (es.: i movimenti del suolo verso l’ATM che segnano gli ingressi del parking).Il percorso ciclopedonaleIl lato sud dell’intervento è costeggiato da un filare di Pioppi Cipressini che accompagna e ombreggia in estate il percorso ciclopedonale. Sotto il filare ampie bordure fiorite rallegrano il passeggiare.Il parco del Foyer A Ovest lo spazio verde si configura come un piccolo parco di quartiere, con grandi alberature e radure a prato, in parte rasato per il gioco libero e in parte rustico. Gli alberi sono stati scelti tra quelli autoctone o che comunque richiamano l’antico bosco planiziale: la Quercia (Quercus robur, Q. petraea, Q. cerris, Q. pubescens), il Tiglio (Tilia cordata, T. platyphyllos), il Frassino (Fraxinus excelsior, F. ornus), il Ciliegio selvatico (Prunus avium); insieme ad altre specie che si considerano naturalizzate, come il Bagolaro (Celtis australis), o coltivate da tempo immemorabile per i frutti, come il Noce (Juglans regia). Disposti in libertà offrono zone ombreggiate per la sosta e il riposo anche di coloro che lavorano e si ricreano nei vicini orti urbani. E’ in questo spazio che trovano la loro migliore collocazione le aree gioco per i bambini, che saranno recintate ma cercheranno uno stretto legame con la natura. Le attrezzature per i bambini andranno dai classici giochi con i castelli di legno, scivoli e altalene ad altre tipologie tese a stimolare un approccio ricco di fantasia: come le casette sugli alberi, la foresta degli alberi parlanti, il piccolo labirinto vegetale e i giardini delle zucche e delle erbe giganti, offrendo ai piccoli una dimensione fiabesca, ma anche un approccio alla natura ricco e articolato, non solo al regno vegetale, ma anche a quello animale, dal ronzante mondo degli insetti attratti dalla vegetazione fiorita a quello alato degli uccelli. E’ infine su questo spazio alberato che si affaccia anche il foyer, che trova in esso una naturale estensione all’aperto. La spina centraleLo spazio pubblico si snoda tra gli edifici per abitazione come una spina centrale pavimentata in CLS con inerti a vista colorato e additivato (tipo Levocell), materiale che unisce alla gradevolezza estetica, una grande resistenza e basso impatto di manutenzione. I percorsi che raccordano i dislivelli presenti nel progetto, non hanno mai pendenze superiori al 3 %, favorendo una totale fruibilità degli spazi anche alle persone con ridotte capacità motorie. I percorsi sempre lineari e diretti permettono un facile accesso e una notevole permeabilità. In questo spazio centrale, una lunga panca costituisce il luogo d’incontro privilegiato dell’insediamento. Qui si affaccia il grande prato rustico , leggermente inclinato, su cui è messo a dimora un piccolo boschetto lineare di Aceri (Acer Pensylvanicum, l’Acer Japonicum) e Ciliegi da Fiore. Queste piante alternano interessanti coloriture autunnali (gli aceri) a fugaci e delicatissime fioriture primaverili (i ciliegi). La dimensione relativamente piccola di questa zona alberata, consente la penetrazione dei raggi del sole quando è meno alto sull’orizzonte, nelle ore del mattino e serali, e un soleggiamento completo nella stagione invernale, essendo le piante latifoglie decidue. su questo lato si affacciano anche i giardini privati di cui sono dotate le abitazioni al piano terra degli edifici A1 e A2. Nello spazio verde prospiciente l’edificio A3 si trovano invece altri e diversi luoghi attrezzati per la sosta e il ritrovo, attorno a tavoli di pietra o legno e sotto pergole fiorite, particolarmente per gli anziani e categorie deboli. Inoltre uno spazio dedicato espressamente al giardinaggio per disabili e un orto di profumi, sapori e suoni, per non vedenti.L’aia pubblica e il frutteto comunitarioLo spazio di pertinenza della cascina costituito da suolo minerale, sarà arricchito dalla presenza di due grandi Tigli, che offriranno ombra in estate e caratterizzeranno in modo peculiare lo spazio comune. Subito a sud , a mo’ di filtro tra la cascina e l’edificio dedicato alla fisioterapia è localizzato il frutteto comunitario, costituito da una quindicina di alberi da frutto, meli e peri, la cui cura, ma anche la raccolta dei frutti sarà a cura della comunità. Da ultimo un fitto boschetto di frassini costituirà la schermatura necessaria e contribuirà al dovuto isolamento acustico dell’edificio per la riabilitazione dal tessuto edilizio esistente più prossimo sul lato est.
2) Qualità architettonica dell’intervento
Principi insediativi. Le forme degli spazi di relazione sociale, del verde come servizio e della varietà degli alloggi.La condizione di chiusura , e separazione funzionale e morfologica fa appartenere l’area di progetto a ciò che viene definita come zona di frontiera, limite tra la citta’ consolidata e lo spazio aperto. Per questa ragione è fondamentale intervenire con una morfologia capace di introdurre un nuovo ordine gerarchico e spaziale che restituisca il senso di appartenenza ad un luogo ricucendo quei caratteri di relazione tra costruito e spazio aperto che erano tipici anche delle cascine.Il luogo necessita di chiarezza e di organizzazioni spaziali riconoscibili ed identificabili come un nuovo modo di pensare l’abitare.Dove tutto è indifferente e l’eccesso di zonizzazione rende incerta la riconoscibilità di un luogo è opportuno intervenire reinventando, attraverso i luoghi pubblici, nuove forme.Si e’ percio’ operato costituendo un arcipelago di elementi leggermente sollevati rispetto al suolo , da 0,40 a 1,50 metri producendo sedute a diverse altezze per bambini ed adulti e piattaforme che rendono chiara la gerarchia tra spazi pubblici, semi-pubblici e privati e favorendo la permeabilita’ dell’area.Fluidità, porosità, apertura sono proprietà spaziali, indicano relazioni “fra”.Il progetto deve opporsi ad uno schema indeterminato e deve scoprire nuove soglie fisiche ed ambientali. Ma nemmeno deve accettare regole di organizzazione degli spazi aperti eccessivamente regolari e ripetitivi, poiché difficilmente assumono il ruolo di spazio aggregante, in quanto tutto viene annullato in una finta uguaglianza e serialità.[….]La matrice del progetto nasce dalla strutturazione dei caratteri degli spazi pubblici in cui i singoli edifici concorrono a definire il proporzionamento e la scala dell’insieme. In altri termini il progetto parte dagli spazi aperti, dal vuoto e, successivamente, dai volumi e dai tipi edilizi.Relazione tra servizi e residenza.Articolare una molteplicita’ di spazi e pratiche d’uso.Provando a superare la regola dei recinti che ha costruito il loro intorno, la proposta si configura come ricerca di un ordine differente, e contemporaneamente, proprio per la sua articolazione interna espressa dalla forma stessa, si presenta come spazio di cucitura e connessione proponendo una relazione nuova con la molteplicità delle situazioni presenti nel contesto circostante.Uno spazio percorribile che diventa luogo di incontro, gioco e relazione si insinua fra giardini e spazi a verde. Esso rappresenta lo spazio della comunità e la sua vitalità, è legato anche alla partecipazione degli abitanti, nella cura del verde e del paesaggio entro il quale si relazionano i più significativi servizi di interesse collettivo e sociale. Il tema che individua una forte caratterizzazione dello spazio è quello di un percorso che si alza leggermente in quota, generando piccoli slarghi e piazzette ritagliate nei giardini. Esso è la spina dorsale dell'insieme su cui si affacciano i servizi.Spazi attraversati da diverse popolazioni per motivi differenti. L’edificio del foyer per il suo carattere di Landmark e per la sua capacita’ di mettere in connessione i diversi elementi del contesto ( il verde e lo spazio aperto insieme al tessuto urbano, proprio nel loro punto di incontro) vuole dimostrare come interventi edilizi di tipo sociale comunque destinati a popolazioni a reddito contenuto possano diventare luoghi interessanti e riferimenti esclusivi per la città nel suo insieme, rendendo percio’ attraversabile l’area e presidiando la zona piu’ interna facendola invece diventare un polo di attrazione importante quanto quello piu’ verso la citta’.La fisioterapia si situa vicino alla cascina insieme della quale puo’ costituire un polo alternativo urbano congiuntamente ali spazi commerciali e agli altri servizi ( portineria baricentica, gestore sociale, anche per il suo regime orario e per la posizione insieme defilata e in comunicazione con uno degli accessi . Inoltre in corrispondenza dei corpi scala vi sono i depositi bici-carrozzine, uno ogni 50 appartamenti circa.Il living segna l’altro punto focale dell’intervento: al centro dell’area e’ raggiungibile agevolmente da tutti i punti e anche accessibile dall’esterno, attraverso uno spazio semipubblico.Gli altri servizi sono disposti in relazione con il parco( utensileria e compost, bike sharing piu’vicino al foyer) ) e con il living ( la lavanderia, lo sportello immigrazione, il GAS, etc..).
Gli spazi del commercio sono collegati direttamente con lo spazio aperto della cascina che riceve percio’ nuova vita pubblica con attività di aggregazione , riunioni, dibattiti, proiezioni, ecc…, aperto ed accessibile al pubblico esterno. La prospettiva è che la gestione di questo spazio possa essere eventualmente integrata ed affidata ai gestori del bar/café.3) Caratteristiche funzionali, tipologiche a costruttive con speciale riferimento al modello abitativo propostoSi propone una sorta di “dispersione discreta” degli alloggi particolari (alloggi protetti, residenze per anziani, per studenti, per giovani coppie, per immigrati,comunità alloggio,ecc.) al fine di favorire processi di scambio e relazioni che si ripercuotono nell’uso plurale dei servizi e degli spazi aperti.[…
]L’approccio eco-sostenibile del nuovo intervento edilizio si basa sui seguenti principi fondamentali:Principio dell'energia ridurre il consumo di energie rinnovabili e non. Inoltre, essi possono, e quindi devono, diventare produttori di energia.
Principio di non dannosità controllare la produzione, l'emissione e lo scarico di tutti i prodotti e sottoprodotti che conferiscono all'ambiente sia naturale sia costruito, durante il processo di fabbricazione, l'uso e la demolizione.
Principio di rispetto delle risorse impiegare per la propria realizzazione e per il proprio funzionamento la minor quantità possibile di materie prime e materiali non rinnovabili.
Principio di conservazione dell'acqua consentire il minor consumo possibile d’acqua, e anche collaborare a raccoglierla e conservarla.
Principio della luce consentire il miglior sfruttamento della luce naturale.
Principio di qualità soddisfare le esigenze degli utenti presenti e future per il tempo di vita previsto.
Principio di flessibilità adattarsi alla variabilità delle esigenze degli utenti, in condizioni compatibili con l'economia.
Principio di non invasività occupare la minor quantità possibile di territorio e, alla fine della vita, lo devono restituire pronto per altri usi.
Principio di sviluppo contribuire allo sviluppo della produzione di beni e servizi da parte dei settori industriali che ad essi conferiscono prodotti.
Principio d’innovazione diventare elementi traenti, come altri prodotti evoluti, dello sviluppo tecnologico delle società.
Principio di valorizzazione delle aree verdi. integrarsi e valorizzare le aree verdi. [….]