Serge Latouche
2008
Bollati Boringhieri, Torino
L'autore teorizza la decrescita, da non intendere però come crescita negativa.
Meglio allora parlare di "acrescita" con a privativa.
Se è ormai riconosciuto che il perseguimento indefinito della crescita è incompatibile conun pianeta finito, le conseguenze (produrre meno e consumare meno) sono invece ben lungi dall'essere accettate. Ma se non vi sarà un'inversione di rotta, ci attende una catastrofe ecologica e umana. Siamo ancora in tempo per immaginare, serenamente, un sistema basato su un'altra logica: quella di una "società di decrescita".
Senza dubbio spiazzante, in ogni caso da leggere.
(sb)
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